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  • Piazza Archita

Pro Archita

Riusciranno mai i docenti, gli studenti e i genitori del Liceo statale Archita a vedere iniziati e portati a termine i lavori di ristrutturazione dell’ex Palazzo degli Uffici, dove ha sede il più glorioso e prestigioso liceo della nostra città?
Riusciranno mai i cittadini di Taranto a non vedere più quel palazzo, in stato di semiabbandono, da tempo immemorabile transennato, completamente accerchiato da impalcature e con infissi e finestre divelte?
Riusciremo mai tutti quanti noi a vedere un giorno restituito alla città e alla fruibilità di cittadini, studenti, docenti e loro famiglie un bene comune, un Palazzo, che potrebbe essere un edificio di pregio, un vero e proprio monumento e che oggi appare ridotto ad un quasi rudere?

Palazzo degli Uffici ora l’impresa è pronta a trattare

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di Fabio Venere
Il cantiere di «Palazzo degli uffici» verso la riapertura? E’ questa la notizia che, a cavallo tra la fine dello scorso anno e l’inizio del 2009, sembra finalmente concretizzarsi. Un primo spiraglio si è aperto proprio il 31 dicembre scorso e una schiarita vera e proprio c’è stata venerdì scorso. Martedì 13 gennaio, intanto, ci sarà un nuovo incontro. Ma cosa ha sbloccato la situazione? Nelle settimane scorse, la « Siel progetti» che fa riferimento all’imprenditore tarantino Salvatore Graniglia (la sua azienda, lo scorso anno, ha sponsorizzato il Taranto Calcio) ha rilevato tutte le quote della «Pisa Costruzioni». Questa società, a sua volta, aveva rilevato dalla «Romagnoli» le quote della «Palazzo degli Uffici srl», la società costituita ad hoc per ristrutturare lo storico edificio che ospita il liceo classico «Archita». Il cantiere è praticamente fermo da oltre quattro anni. Le impalcature sono lì a testimoniare questa grande opera incompiuta. Incompiuta perché ancor prima dell’insediamento in Comune del commissario straordinario, Tommaso Blonda, i lavori erano rallentati sino a fermarsi completamente. La successiva dichiarazione di dissesto finanziario del Comune di Taranto (17 ottobre 2006) ha poi definitivamente bloccato tutti i progetti che necessitavano di una quota di cofinanziamento comunale. Si trattava di opere pubbliche realizzabili certo con fondi comunitari o ministeriali ma anche con risorse finanziarie provenienti dalle casse comunali. E le casse comunali nel 2006 sono state vuote, nel 2007 semivuote e solo nel 2008 hanno ripreso ossigeno. Questo, il quadro di partenza.
Ma il vero nodo da sciogliere per sbloccare il contenzioso in atto ruota attorno ad una richiesta di risarcimento danni milionari formulata dalla «Pisa Costruzioni» all’Amministrazione comunale di Taranto. Risarcimento complessivo che si aggira sui 20 milioni di euro sulla base di 5 milioni per ogni anno di cantiere bloccato.
Richiesta, questa, improponibile per un Comune che, nonostante si stia finanziariamente risollevando, resta ancora in stato di dissesto finanziario. Ed allora, nelle ultime settimane, si è consolidata l’ipotesi che quelle impalcature rimanessero il simbolo di un’opera pubblica incompiuta. Negli ultimi giorni, la svolta. La «Siel», che pure faceva parte dell’associazione temporanea d’imprese che si era aggiudicata la gara d’appalto, rileva da «Pisa Costruzioni» tutte le quote di «Palazzo degli Uffici srl». E, a questo punto, la Siel pur sottolineando il blocco del cantiere per quattro anni riformula i termini del contenzioso. Non tanto, o meglio non solo, una richiesta di corrispettivo economico per i danni subiti da questo lungo «stop» ma piuttosto una revisione, una riformulazione della convenzione sottoscritta sette anni fa con il Comune di Taranto. In altre parole, da quel che risulta alla Gazzetta, l’impresa punterebbe a rivedere i termini del diritto di superficie e magari anche a modificare l’importo del canone annuo che l’Amministrazione comunale verserà alla società costruttrice. Sono solo ipotesi, sia chiaro.

LAVORI PUBBLICI

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Entra in scena la Siel, azienda di un tarantino che da anni opera a Roma. Salvatore Graniglia, già noto alle folle del calcio, rileva la società “Palazzo degli Uffici ”, subentrando alla Pisa Costruzioni, che a sua volta era giunta dopo la Romagnoli. La speranza si riaccende, quindi, anche se appare improbabile il rispetto della scadenza del 2010 (fissata quattro anni fa). L' Archita, nonchè la galleria commerciale che adesso non c'è e gli uffici comunali di prossimo trasferimento (riassunto del progetto iniziale) finalmente potrebbero vedere la luce nel nuovo Palazzo più importante di Taranto. Tra l'auspicio e la consegna dell'opera restano da colmare vuoti burocratici (nuovo accordo formale) intenzioni progettuali (spazi da rimodulare), economie da valutare e, cosa più importante dalla quale tutto è dipeso, la rinuncia di qualsiasi proposito “bellicoso” da parte del subentrante. Una condizione senza la quale, forse, nessun accordo sarebbe stato raggiunto, nemmeno al suonare dei primi botti di San Silvestro, giorno nel quale Graniglia, il sindaco Stefàno e l'assessore Spalluto si sono effettivamente incontrati per riaprire la partita. I tarantini potrebbero vedere rianimate quelle impalcature piazzate al centro del Centro, e da quattro anni inattive, già dal prossimo marzo. La Siel rinuncia a qualsiasi strascico tecnico-finanziario (ovvero, niente contenzioso su eventuali arretrati) strappando col passato e rivolgendo lo sguardo solo e soltanto verso la realizzazione del Palazzo: in termini sociali potrebbe significare tanto. Graniglia nelle ultime due stagioni calcistiche ha sponsorizzato il Taranto. Non gli è riuscito, invece, il tentativo di rilevare la società di Blasi. (a.d.l.)